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Avvento 2007 - 4^ tappa PDF Stampa E-mail
Mercoledì 5 dicembre 2007
Avvento 2007
Mt 15,29-37
In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: “Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada”. E i discepoli gli dissero: “Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?”. Ma Gesù domandò: “Quanti pani avete?”. Risposero: “Sette, e pochi pesciolini”. Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.

Spesso Gesù trova occasione far conoscere all’uomo il significato della sua presenza nella storia. Guarisce i malati a tal punto che
questi si lasciano prendere dallo stupore. Chi è costui che può ridare senso ad una vita malata? È il Cristo glorioso, che nel settimo
giorno risorge dalla morte e dà compimento a tutto ciò che ha operato in mezzo a noi! Come la folla che lo segue, non basta essere
guariti da Lui; bisogna incontrarlo nella Pasqua, dove egli ci sfama col suo amore, offrendosi volontariamente in sacrificio sulla croce.
“Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene”. È la domenica, il settimo giorno, quello, per noi, della glorificazione e del ringraziamento. Non ha senso il Natale senza il cammino verso la Pasqua. Tutta la storia della salvezza è orientata al settimo giorno: verso questa meta siamo incamminati anche noi.

Invito alla preghiera
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio,
concedi a noi miseri di fare,
per la forza del tuo amore, ciò che tu vuoi,
e di volere sempre ciò che a te piace,
affinché interiormente purificati,
interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,
possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto
e giungere a te, o Altissimo, Dio onnipotente,
per tutti i secoli dei secoli. Amen
Francesco D’Assisi

 
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