Home
Avvento 2007 - 11^ tappa |
Mercoledì 12 dicembre 2007 Mt 11,28-30
In quel tempo, rispondendo Gesù disse: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. È questa una delle pagine di vangelo più piacevoli da ascoltare! Chi di noi infatti non si sente un po’ affaticato e oppresso? Chi di noi non desidera essere ristorato. Gesù ci accoglie nel suo abbraccio, ci invita a condividere il suo progetto, il giogo di cui parla è ciò che ci tiene uniti a Lui, un legame dolce, un carico leggero. Difficile da spiegare: bisogna avere il coraggio di provare. Imparate da me che sono mite e umile di cuore. Un invito all’umiltà che ci porta immediatamente alle parole del Papa a Loreto: “Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia ma del coraggio. Non è l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato. Seguendo Cristo e imitando Maria, dobbiamo avere il coraggio dell’umiltà; dobbiamo affidarci umilmente al Signore perché solo così potremo diventare strumenti docili nelle sue mani, e gli permet teremo di fare in noi grandi cose.”
Invito alla preghiera Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà. Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio. Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: Mi ha fatto povero per non essere egoista. Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro. Domandai a Dio tutto per godere la vita: Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto. Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io! Kirk Kilgour |
< Prec. | Pros. > |
---|